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L’automobilismo è uno sport?

Durante il mese di agosto, i miei viaggi di piacere aumentano e quelli di lavoro invece diminuiscono, e proprio per questo vado a trovare mia madre in terra Romagnola più di frequente. Spesso – più che altro per comodità – vado in treno, ma quando so che poi dovrò fare parecchi spostamenti preferisco l’auto per essere più indipendente. Lunedì scorso, dopo una bella colazione, sono partita e ho acceso immediatamente la radio – la mia unica compagnia durante questi viaggi in solitaria – ma il viaggio è stato “tranquillo” solo per pochi metri…

Vi chiederete perché, immagino?! Beh allora leggete qui di seguito…

Non appena sono partita, come dicevo, ho acceso la radio e ho iniziato ad ascoltare “Radio KISS KISS” (una delle mie preferite da sempre) e per poco non inchiodo dallo sgomento quando uno dei due Speaker, parlando del GP d’Italia svolto il giorno prima a Monza, ha esordito dicendo:

“L’automobilismo e il motociclismo non possono essere considerati sport. Insomma, stanno a sedere! Che fatica fanno?!”

Non ci volevo credere. Anzi, tutt’ora pur essendo passato qualche giorno fatico a credere che un presentatore radio (erano le 8:00 di mattina, quindi immagino che una radio di quella portata non abbia certo un novellino durante un’ora di punta) possa affermare una cosa del genere. Indipendentemente dalla sua mala-informazione, che è palese, ho iniziato a pormi delle domande: la prima tra tutte è stata come questo SPORT – perché sì, credetemi, è uno sport – sia ancora così distante dalla realtà di tutti i giorni, ma soprattutto mi sono chiesta quante persone possano oggigiorno pensarla proprio come lui. Capisco che viviamo in Italia, una Nazione in cui si mangia pane e calcio da quando siamo in fasce e che ci siano tantissimi sport più conosciuti ma soprattutto più vissuti di questo, ma lì mi sono resa davvero conto di quanto sia ancora un mondo sconosciuto agli occhi di tanti, purtroppo.

Proprio per questo ho deciso di fare un post dedicato qui, sul mio Blog, per cercare di fare un pochino di chiarezza.

Un Pilota è un Atleta. A tutti gli effetti. Sotto tutti i punti di vista.

In Formula 1, come anche nelle categorie minori (F2, GP3 ecc…), i Piloti sono seguiti da preparatori atletici e svolgono allenamenti molto intensi, non per mostrare la tartaruga in spiaggia ad agosto durante la pausa estiva ,  ma perché senza un buon allenamento, un fisico preparato, una buona alimentazione e un’ottima concentrazione è impossibile riuscire a chiudere anche un solo giro; figuriamoci affrontare un weekend di gara e un GP che in media dura 2 ore!

Gli sforzi ai quali si sottopongono i Piloti di F1 possono benissimo essere paragonati a quelli dei rugbisti durante una partita, oppure a quelli di un corridore durante i 100 metri.

Allenamento Pilota
Allenamento Piloti
Allenamento Piloti
Allenamento Pilota

Carlos Sainz, Pilota Red Bull (che troviamo nella foto qui sopra) per prepararsi alla stagione 2017 ha dovuto intensificare ancor di più i suoi allenamenti in quanto le monoposto di quest’anno, con i nuovi regolamenti, sono ancora più dure fisicamente da guidare. In un’intervista per il Magazine Red Bull ha dichiarato che le sue sessioni partono con 1 ora e mezza/2 ore di crossfit, durante le quali lavora a un battito cardiaco di 180-190 bpm, seguite poi da un allenamento di boxe e lavoro cardio, per poi concludere con una sessione di 60 minuti di nuoto.

Per l’allenamento del collo, invece, ci sono diverse tecniche: uno tra questi è con dei pesi in palestra, un altro prevede sessioni sui kart un po’ particolari. Spesso, infatti, vengono applicati al casco dei pesi – che aumentano il suo peso di 1,5-2 kg – rendendo lo sforzo che il Pilota deve affrontare ancora più vicino a quello sostenuto svolgendo una curva sulla sua monoposto.

Last but not least (ultimo ma non meno importante) per un Pilota è fondamentale la concentrazione. Perché, anche se un pilota di F1 non “fa altro” che stare a sedere, non può distogliere minimamente l’attenzione per nemmeno una frazione di secondo.

Questo è un altro elemento sempre sottovalutato.

In quasi tutti gli altri sport un atleta può prendersi una pausa ogni tanto. Un cambio campo nel tennis, i minuti in panchina nella pallavolo, o molto più semplicemente la possibilità di riprendere fiato nel calcio mentre l’azione si sta svolgendo lontano dalla propria zona. Nell’automobilismo tutto questo non esiste. In ogni singolo istante della gara il Pilota deve mantenere il massimo della concentrazione per andare il più veloce possibile, il tutto mentre aziona i centinaia pulsanti sul volante, parla con l’ingegnere per radio e tiene a bada gli avversari.

Quindi, i Piloti, al pari con gli atleti di altre discipline se non ancora di più, hanno davvero bisogno di mantenere una forma fisica eccellente per tutta la durata della stagione, i tutti i modi possibili. Sono degli atleti ed il loro (nostro) è uno SPORT.

© 2017 Alessandra Neri Tutti i diritti riservati

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